Per il secondo anno consecutivo, è stato realizzato il documento di sintesi “Scenari regionali dell’edilizia: un quadro d’insieme”, attraverso il quale si ha la possibilità di operare un confronto omogeneo, partendo da una stessa metodologia di analisi, tra le caratteristiche specifiche di un territorio e le altre aree del paese, in modo da cogliere elementi simili o peculiarità distintive.
La nuova edizione è stata ulteriormente arricchita dalla presenza, per la prima volta, dell’analisi sull’accessibilità alla casa, che dimostra come l’acquisto e/o la locazione, soprattutto nei grandi centri metropolitani, siano preclusi a un numero cospicuo di famiglie. Tale studio, inoltre, comprende anche uno specifico focus riferito alla 14 città metropolitane, il quale evidenzia come spesso l’acquisto di una abitazione sia problematico non solo nel comune metropolitano, ma anche in buona parte dei centri dell’hinterland.
Tornando alle principali tendenze in atto nel settore delle costruzioni, il 2024 si prefigura come il primo anno negativo, che interrompe l’espansione in grado di condurre i livelli produttivi su valori superiori a quelli antecedenti la crisi del 2008. In tal senso, la stima Ance è di un calo degli investimenti in costruzioni del -5,3% in termini reali rispetto al 2023, sui quali pesa soprattutto l’esaurirsi dell’importante driver della riqualificazione abitativa, a fronte di un andamento positivo delle opere pubbliche. Questa dinamica si riflette in tutte le regioni, con variazioni che oscillano tra il -4,6% del Trentino Alto-Adige e il -6,1% del Molise.
Relativamente al 2025, anche in virtù di un quadro economico altamente incerto a causa delle perduranti tensioni geopolitiche e commerciali, la stima dell’Ance per gli investimenti in costruzioni è di un ulteriore calo del -7% in termini reali, che, nonostante la continua crescita dell’edilizia non residenziale pubblica, sconta l’aggiuntivo ridimensionamento della manutenzione straordinaria abitativa. A livello territoriale, ad eccezione della Valle d’Aosta (-2%), la diminuzione interessa similmente tutte le regioni, con variazioni comprese tra il -6% della Liguria e il -8,1% della Sicilia.
In allegato gli “Scenari regionali dell’edilizia: un quadro d’insieme”