E’ in vigore il decreto ministeriale che disciplina l’incentivazione dell’energia elettrica prodotta da impianti a fonti rinnovabili inseriti in configurazioni di autoconsumo per la condivisione dell’energia rinnovabile. Con queste, si intendono le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) e l’autoconsumo diffuso, strumenti centrali per conseguire l’obiettivo di una transizione energetica e di una decarbonizzazione con benefici ambientali, sociali ed economici.
Le CER sono costituite da un insieme di cittadini, piccole e medie imprese, enti e autorità locali, etc., che condividono l’energia elettrica rinnovabile prodotta da impianti nella disponibilità di uno o più soggetti associati alla comunità. La condivisione avviene tra i diversi soggetti produttori e consumatori, grazie alla rete nazionale di distribuzione di energia elettrica, con il requisito che i punti di connessione (POD) siano sottesi alla stessa cabina elettrica primaria.
L’incentivo riguarda tutte le tecnologie rinnovabili, quali ad esempio il fotovoltaico, l’eolico, l’idroelettrico, il biogas e le biomasse.
Due sono i meccanismi di incentivazione previsti:
La cumulabilità della tariffa incentivante con i contributi in conto capitale (di qualunque tipo, non solo PNRR ma anche regionali o provinciali) è ammessa nella misura massima del 40%, a fronte di una decurtazione lineare della tariffa incentivante: nel caso limite che il contributo in conto capitale sia pari al 40% dei costi ammissibili, la tariffa incentivante sarà ridotta del 50%. Se un produttore ottenesse un contributo in conto capitale superiore al 40% del costo dell’investimento, non sarebbe possibile ottenere la tariffa incentivante per l’energia elettrica.
In allegato, oltre al testo del decreto, alle FAQ e alle slide di presentazione a cura del Ministero, si riporta una nota Ance di approfondimento dei principali contenuti per accedere all’incentivo, le cui regole operative saranno pubblicate dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica entro il prossimo 24 febbraio.