Le stazioni appaltanti possono, a determinate condizioni, rilasciare un certificato di esecuzione lavori cumulativo per contratti attuativi riferiti ad accordi quadro stipulati con un unico operatore economico.
Quanto sopra emerge dal Comunicato del Presidente dell’ANAC del 19 marzo 2025, di seguito approfondito dalla Direzione Legislazione Opere Pubbliche.
È stato chiesto ad ANAC di fornire chiarimenti sulla possibilità di rilascio dei CEL cumulativi nei lavori realizzati tramite contratti attuativi di un Accordo Quadro, ai sensi dell’art. 59 del Codice dei contratti pubblici. Finora, infatti, ogni contratto attuativo prevedeva il proprio certificato, con importi e date specifiche.
Con il comunicato in commento, ANAC apre alla possibilità di acquisire un CEL unico, che potrà avvenire purché:
Laddove si riscontrassero tali condizioni, oltre ai singoli CEL, il RUP potrà emettere un CEL cumulativo che:
Ad avviso di ANAC, restano esclusi dal CEL cumulativo quegli interventi che, pur inseriti in un accordo quadro, siano totalmente scollegati tra loro.
Al fine di consentire l’adeguamento dei sistemi informatici, l’Autorità chiarisce che il rilascio dei CEL cumulativi sarà possibile solo a partire dal 1° luglio 2025. Da quella data, il nuovo certificato sostituirà quelli precedentemente rilasciati per i singoli contratti attuativi.
ANAC invita le stazioni appaltanti a valutare con attenzione se ricorrono le condizioni per il CEL cumulativo. Conseguentemente, le stazioni appaltanti dovranno:
In caso contrario, ANAC potrà intervenire ai sensi dell’art. 222, comma 3, del d.lgs. 36/2023.
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Il comunicato rappresenta, senz’altro, un primo passo verso la soluzione di un problema critico per le imprese esecutrici di Accordi Quadro. Infatti, l’emissione di CEL distinti per ogni singolo contratto attuativo è causa di una sostanziale “polverizzazione” degli importi eseguiti, con effetti penalizzanti sul fronte della qualificazione SOA.
Al contempo, con particolare riferimento ai lavori, sussistono profili di dubbio nell’esatta individuazione del concetto di prestazioni eseguite in continuità spazio-temporale e/o nel medesimo sito, cui ANAC collega la nuova modalità di certificazione.
Tale nozione, infatti, essendo connotata da un ampio margine di apprezzamento discrezionale, può generare il rischio di prassi applicative difformi ed eterogenee da parte delle committenti – fonte quindi di contenzioso- oltreché di interpretazioni restrittive, con ridimensionamento dell’effettiva portata della novità.
L’auspicio dell’ANCE, pertanto, resta quello di una ulteriore semplificazione delle modalità certificative dei lavori attuativi di accordi quadro.